L’olio toscano tra rito, gusto e tradizione.

Definito “il primo tra tutti gli alberi”, l’olivo è uno dei simboli della Toscana.

Distese di olivi punteggiano le nostre colline, assumendo i colori più intensi e il verde e il viola dei frutti maturi si mescolano perfettamente alle foglie della pianta, che poi ci regala un prezioso nettare: l’olio toscano. Il momento della raccolta è un rito che coinvolge intere famiglie in un’impagabile atmosfera bucolica e che assume in Toscana il massimo del significato rituale e storico.

Furono infatti gli Etruschi i primi importatori della coltivazione massiccia dell’olivo; di più e di meglio, in epoca moderna fu da Firenze che ripartì la sua diffusione ed è per questo che il legame tra Toscana e ulivo è così radicato e intenso, quasi mistico. La raccolta in fondo è solo il primo passo di una tradizione lunga secoli e che prevede in seconda battuta la spremitura, mirabile opera artigianale che permette all’oliva di trasformarsi in quel bellissimo colore verde e in quel profumo inconfondibile, acuto, caratteristico che solo l’olio toscano sa esprimere.

E una volta che dal mulino si spande quell’aroma divino, il desiderio e la curiosità di sentire l’ olio nuovo in una bella bruschetta sono irrefrenabili. Le sensazioni che regala sono indimenticabili. L’olio d’oliva, alimento principe della dieta mediterranea e cibo tra i più salubri in assoluto, è capace di trasformare qualsiasi pasto in un’esperienza gusto-olfattiva imperdibile.

Però, ricordatevi di accoppiarlo al pane “sciapo” arrostito e ad un buon bicchiere di Chianti: inutile dirvi che solo la Toscana può offrirvi questo trittico di meraviglie.